La prima notte che sono arrivata in Marocco ho avuto uno shock culturale. Gli odori penetranti mi davano la nausea ma è bastato poco per abituarmi. Con la luce del giorno mi sono accorta che ad essere forti non erano solo gli odori, ma anche i profumi, i colori, i sapori e la luce.
Se c’è qualcosa di davvero impossibile da fare in Marocco è proprio quella di andare con il proposito di non acquistare nulla. Personalmente non amo acquistare souvenir e quando lo faccio son prodotti del posto o piccole stampe, ma mai nulla di che, massimo uno o due acquisti. Questa volta non ho acquistato tanto solo perché avevo sempre qualcuno che mi faceva da interprete e la trattazione tra due marocchini potete immaginare quanto sia lunga ed estenuante.
Qui non si compra quasi mai senza trattare, é uno stile di vita.
Ma passiamo al sodo! Cosa comprare quindi in Marocco?
Vi parlo della mia esperienza, che si è divisa tra cibo e artigianato.
Per quanto riguarda il primo, ho avuto la fortuna di arrivare nelle ultime settimane di Ramadan quindi ho potuto comprare facilmente dolcetti di ogni tipo cucinati per l’occasione. Mandorla, miele, acqua di rose, sesamo e anice sono i sapori più presenti nella tradizione dolciaria marocchina. Son riuscita a mangiarne anche di fatti in casa, ma non sarà difficile trovare le bancarelle che li vendono un po’ ovunque.
Altri acquisti sono stati ovviamente il the (che vi consiglio di imparare a cucinare, lo assaggerete e non vorrete altro the per il resto della vostra vita) e ovviamente un sacchetto di spezie che avevo già provato in Italia e che loro usano molto su ceci e pomodori.
Per quanto riguarda l’artigianato sono rimasta estasiata. Nei dintorni della Medina è comune assistere al lavoro degli artigiani intenti a confezionare scarpe, specchi e profumi. Questo penso sia un grandissimo punto di forza del paese, anche se ad oggi non è molto valorizzato. Hanno percepito questo grande valore solo i negozi di design, dei quali molti son semplici rivenditori di quello che vedete in strada ma a prezzi parecchio occidentali.
Tra le cose più belle da acquistare ho trovato lampade in una sorta di metallo lavorato, alcune con vetri colorati e di molte forme e grandezze diverse. Il costo è stato di circa 2 euro. Altra cosa che mi è piaciuta parecchio sono gli specchi. Solitamente son di piccole dimensioni con varie lavorazioni e a forma di goccia, tondi, ovali o rettangolari. Il costo è di 1 o 2 euro.
Per passare all’ambito beauty ovviamente non posso tralasciare il famosissimo olio d’argan, ma a me son piaciuti tanto anche i profumi solidi. Li troverete in vendita nei vari negoziati della Medina divisi in barattoli di vetro trasparente o in ciotole a seconda della profumazione. Acquistando alcuni profumi mi è stata regalata inoltre una cosa molto interessante, ovvero un rossetto. Non avevo mai visto qualcosa di simile: un pezzo di argilla a forma di piattino, intinto in una vernice che si attiva quando viene bagnata.
Altra cosa che penso sia imperdibile sono i colori in polvere. Vengono venduti al grammo in sacchetti o scatoline. Il colore più bello da portarsi a casa è sicuramente il blu, ma sarà davvero difficile scegliere.
Spero che questa guida allo shopping marocchino vi sia piaciuta!
Come sempre ci vediamo su Facebook e Instagram.
Alla prossima,
Gaia
Ciao Gaia. Io invece faccio sempre shopping quando viaggio. O meglio dedico sempre un giorno ai mercati , ma anche alle vie dello shopping di lusso.
Credo che qualsiasi luogo esprima la sua anima anche attraverso i suoi commerci . Con la globalizzazione crediamo che possiamo comprare qualsiasi cosa ovunque ed tutto è uguale. Non è così . Anche le ceramiche di cui tu parli o i saponi , in ogni cultura, hanno un modo diverso di come vengono prodotte e un modo diverso di rappresentarlo.
Gli oggetti comprati in un luogo e poi portati a casa, dopo un viaggio, provocano lo stesso effetto di nostalgia di una foto. Il tuo articolo mi è piaciuto. Alla prossima
Cara Esther, che piacere vederti sul mio blog! Hai ragione, questi piccoli tesori suscitano tanta nostalgia e io non riesco proprio a resistere ai gioielli degli artigiani marocchini. Per loro e pochi altri la mia vena minimal fa un’eccezione. Un abbraccio.