Sarà almeno un anno che programmo di venire in questo fazzoletto di terra, ed ogni volta che ne dico il nome mi si chiede con sorpresa dove si trovi. Ora che finalmente ci sono stata, ho deciso di scrivere qualche riga a proposito di cosa vedere e come entrare in Transnistria.
Un po’ di storia
La T. è uno stato indipendente de facto, ma non riconosciuto dall’ONU perché de iure è ancora parte della Moldavia. Gli unici paesi che le attribuiscono la sovranità sono Abcasia e Ossezia del Sud, che a loro volta non sono riconosciute.
Il suo territorio è incastonato tra Ucraina e Moldavia, appena oltre il Dnestr, che anche geograficamente la separa dal resto del paese.
Ma come si è arrivati a questa situazione di stallo? In breve, la perestrojka permise la liberalizzazione politica a livello regionale. Tra i provvedimenti della neo Repubblica di Moldavia vi fu l’introduzione dell’alfabeto latino per la scrittura moldava, sebbene una significativa parte della popolazione non parlasse la lingua. Questo provvedimento portò tantissime proteste, soprattutto con l’abolizione del russo come lingua ufficiale e con la messa al bando dei movimenti che rivendicavano la propria lingua.
La situazione si inasprì all’inizio del 1990, quando ormai gli scontri arrivarono all’apice e la regione della T. decise di organizzare un referendum popolare. Risultò che oltre il 90% degli elettori fosse a favore della secessione unilaterale dalla Moldavia.
Il 2 settembre 1990, quella che era solo una regione, si dichiarò come Repubblica Sovietica Pridnestrova di Moldavia.
Inizialmente si perseguì l’obiettivo di essere riconosciuti come una repubblica sovietica indipendente all’interno dell’Unione Sovietica, ma il 24 agosto 1991 il parlamento moldavo votò la dichiarazione di definitiva indipendenza dall’Unione Sovietica e la costituzione della nuova Repubblica di Moldavia, il cui territorio includeva anche la T.
Il 25 agosto 1991, nella neo Repubblica Sovietica Pridnestrova di Moldavia, il Soviet Supremo adottò a sua volta una dichiarazione di piena indipendenza dalla Repubblica di Moldavia, la quale continuò a considerare la regione dell’ex T. come parte del proprio territorio.
Il 1 marzo 1992 ebbe inizio una guerra tra la Repubblica della Moldavia e la Repubblica Moldava di Transnistria. Con la Repubblica di Moldavia combatterono anche numerosi volontari provenienti dalla Romania, mentre dall’altro lato la Guardia Repubblicana formata per lo più da civili e da volontari russi e della vicina Ucraina, ebbe il successivo appoggio delle forze della 14ª armata russa. L’esercito moldavo, trovandosi così in posizione di inferiorità numerica e di armamenti, fu sconfitto.
Nel giugno 1992 le forze Repubblicane e della 14ª armata attraversarono il fiume Dniestr e occuparono la città di Bender (l’evento è ricordato come ‘massacro di Bendery’).
Al cessate il fuoco, fu istituita una zona di sicurezza tra la Repubblica di Moldavia e la Repubblica Moldava di Transnistria, controllata da una forza di pace congiunta tra Russia, Moldavia e T., sotto la supervisione di una Commissione.
Da allora poco è cambiato nella situazione della T. come stato non riconosciuto e dubito che sarà risolta nel giro di qualche anno.



Arrivare in Transnistria
Non è così difficile come si potrebbe immaginare. Le cose negli ultimi anni sono migliorate parecchio, quindi vi basterà prendere una delle tante marshrutke che partono da Chisinau. Alla frontiera vi sarà richiesto solo il passaporto, pochi dati e che tipo di visto volete. Tutto in un ottimo inglese.
Sui visti mi è stata riferita una novità. Pare che ora si possa soggiornare sino a 14 giorni senza troppe procedure, anzi sarà tutto sistemato alla frontiera. Esattamente come i visti da 10 e 24 ore che verranno aboliti da quest’ultimo.
Questi cambiamenti (che però non vi assicuro, visto che a me hanno dato un visto da 10 ore) non ve li confermo ufficialmente, ma prima di partire vi invito sempre a consultare il sito del governo e la pagina Facebook del loro ufficio del turismo. Posso raccontarvi le mie esperienza ma le regole cambiano anche in pochi giorni e non ha senso affidarsi totalmente a questo post.



Cosa vedere a Bender (o Tighina)
Una volta varcata la frontiera, in pochissimo tempo siamo arrivati a Bender (o Tighina).
La stazione dei bus è un bel gioiellino sovietico, nonostante non sia per nulla curato e al piano terra penso utilizzino metà della sala d’attesa per un negozio di mobili.
I tre murales però son davvero belli e al piano di sopra troverete una mensa degna di nota. Si chiama CCCP e alle pareti ha tantissimi cimeli sovietici appesi ovunque. Il cibo non è nulla di che e per i vegetariani è abbastanza offlimits. Ve la consiglio comunque per l’esperienza. Acqua, riso bianco, una piccola insalata e un pezzo di pane: meno di 1 euro.
Uscendo dalla stazione si trova un gran movimento perché a pochi metri c’è il mercato centrale.
***Qui vi segnalo anche un negozio di elettrodomestici dove vi sarà possibile fare il cambio valuta. Ricordatevi di cambiare i soldi prima di andare via, se no potrete farlo alla frontiera.
Mi raccomando perché fuori dalla T. non vi sarà più possibile.
Tornando al mercato, penso che non abbia nulla da invidiare alle altre città dell’ex blocco e vi consiglio davvero di andare. Si può trovare qualsiasi genere alimentare e ovviamente anche grandi marche, perché si, i simboli sono ovunque ma in T. il mercato è libero.
Da qui potrete muovervi facilmente a piedi per vedere tutte le altre attrazioni.
Uscendo dalla stazione e andando verso la fortezza, troverete una serie di monumenti commemorativi sulla guerra in T. e un check-point.
Camminando verso il fiume arriverete al parco, dove potrete fare una passeggiata tra monumenti vari e un parco divertimenti di epoca sovietica. A vederlo così, con l’erba alta e la ruggine ovunque, avrei giurato che fosse abbandonato, ma poco dopo l’autoscontro è stato messo in funzione per un bambino.
Proseguendo, la prossima tappa interessante è il monumento che commemora il 50 ° anniversario della rivolta di Bender e, appena oltre la strada, il Palazzo delle Nozze.
Per ultimo, sempre nel parco, il Memoriale alle vittime dell’Olocausto. A fare da sfondo, un vecchio edificio abbandonato e devastato, probabilmente nella guerra del 90, di cui però non ho notizie certe.
Da qui la Casa della Cultura è raggiungibile in pochi passi. L’ho trovata interessante per i due mosaici sulla facciata esterna ma entrare non so quanto sia difficile.



Cosa vedere a Tiraspol
Dopo il pranzo ho deciso di prendere una marshrutka per Tiraspol. Passano abbastanza frequentemente e il tragitto è decisamente breve, ma l’ho comunque apprezzato parecchio. Si gode di una bella vista sulle campagne e sul fiume.
Arrivata alla stazione di Tiraspol mi sono ovviamente diretta alla via intitolata al 25 ottobre. Lungo il tragitto potrete passare per il Pobedy Park, carino per riposarsi un po’ ma non ci ho trovato nulla di speciale.
Per quanto riguarda la via, una volta arrivata, la prima impressione è stata ovviamente di un simbolo da regime, ed effettivamente lo è. Utile per i cortei e le grandi celebrazioni del potere.
In questa strada si concentra praticamente tutta la vita di Tiraspol.
Bar, qualche locale carino, uffici e negozietti del tutto normali, alternati a qualche monumento sovietico.
Tutto quello che c’è da vedere (o quasi…) è proprio qui: il Teatro e il monumento a Taras Shevchenko, un famoso poeta ucraino; il monumento a Yuri Gagarin, astronauta sovietico; la Casa dei Soviet, con un bel busto di Lenin nel piazzale.
Da qui, il prossimo stop dista un po’ (ma non troppo), infatti a un certo punto pensavo mi fosse sfuggito, ma non demordete, perché l’ultimo agglomerato di monumenti e palazzi si trova alla fine della strada.
A questo punto dovreste arrivare alla volta della piazza principale di Tiraspol. Piazza Suvorov, dedicata al fondatore della città e contrassegnata con un grande monumento a lui dedicato.
Dall’altro lato della strada, poco più avanti, troverete un memoriale alle vittime della guerra e ultimo, ma non ultimo, attraversando nuovamente la strada, l’imponente Palazzo della Repubblica, nella cui piazza campeggia nuovamente Lenin. Quello famoso insomma, lo troverete in qualsiasi reportage sulla Transnistria.
Da qui mi sono accorta che era il momento di tornare e ho anche rischiato di non riuscirci, visto che sono andata alla ricerca di un ufficio postale per una cartolina. Missione purtroppo fallita.
Corsa rocambolesca per prendere un qualsiasi bus che andasse a Chisinau, mentre le babushke si son mobilitate per me (anche se non capivano nulla di quello che dicessi). Alla fine una mi tira di forza su una marshrutka e così lascio la T.



Cosa ne penso
Durante il viaggio di ritorno ho pensato molto e sinceramente neanche ora, a distanza di due mesi, so davvero esprimere la mia posizione sulla situazione della Transnistria.
Non è un gioco e le persone che abitano questa striscia di terra son tutto tranne che pedine. A me son sembrati ordinari, cercano di autodeterminarsi e molti di loro penso guardino più all’Europa che alla Russia. Addirittura, al contrario dell’Ucraina, ho trovato diversi ragazzi che parlavano l’inglese. Mi sembra vogliano essere competitivi, così come i loro coetanei nel resto del mondo.
Penso davvero che la T. sia un Paese normale nella sua quotidianità, ad essere anomala è la sua situazione politica. Questo gioco di forze va avanti da decenni, ma dubito che una delle parti sia interessata al popolo.
Perché visitare la Transnistria
Personalmente son venuta per cercare una qualche nostalgia socialista e mi spiace dirvelo, ma non la troverete. Il socialismo ormai è solo un simbolo. Non molto più di questo.
A me è sembrata solo una cittadina moldava un po’ nostalgica e in cui si parla ancora russo, fine.
Tutto questo rimane comunque una grande anomalia piena di controversie e per cui ho sentito l’esigenza di esserne testimone. Probabilmente nel giro di qualche anno la T. diventerà turistica, sta già accadendo. Sarà con tutta probabilità meta del dark tourism, molto simile a quello di Chernobyl, e probabilmente farà anche più danni.
La Transnistria è pericolosa?
Se, per tutta la durata del visto, riuscirete ad evitare incidenti fisici e diplomatici, assolutamente no.
Non abbiamo nessuna copertura diplomatica, qualsiasi problema diventerebbe molto più grande di quanto dovrebbe e le ambasciate dei Paesi vicini non potrebbero aiutarvi.
Tenete il passaporto e il visto molto stretti ed evitate qualsiasi complicazione. Il pericolo non è dietro l’angolo.
In T. è più probabile annoiarsi che incappare in persone che avranno intenzione di farvi del male, quindi comportatevi normalmente e tutto andrà liscio.
So che da qualche anno hanno addirittura attivato un numero anti corruzione, specialmente per le frontiere, nelle quali era ordinaria amministrazione chiedere mazzette. A questo proposito però so poco o nulla, principalmente perché ho pensato fosse in russo e non mi sono informata ulteriormente.
Per quanto riguarda incidenti o emergenze mediche, fate di tutto per tornare a Chisinau. Anche l’assicurazione sanitaria che potreste aver fatto prima di partire in Ucraina o Moldavia, non varrà assolutamente nulla ed è anche probabile che non siano in grado di aiutarvi.
Per quanto riguarda le comunicazioni, le sim moldave prendono benino a Bender, quasi nulla a Tiraspol. Salvatevi le mappe e qualche parola di russo per qualsiasi emergenza, non si sa mai. In ogni caso, a Tiraspol ho trovano qualche wifi sulla via dedicata al 25 ottobre, ma nulla di stabile.
Quindi?
Sinceramente ho avuto il pensiero di rinunciare sino all’ultimo.
Come dicevo, su internet il materiale è piuttosto pesante e avevo davvero paura che non sarebbe andata bene.
Allo stato delle cose attuale, non mi sento di sconsigliarvi la visita, ma solo di farlo con la testa per via delle complicazioni di cui parlavo nell’altro paragrafo.
Andate, e non aspettatevi di tornare con risposte, tornerete con più quesiti, ma sicuramente sani e salvi.
Per qualsiasi altra info, ecco il form per contattarmi.
Buon viaggio!
Gaia
Un articolo davvero interessante da leggere, forte e potente.
Non tutti forse si soffermeranno a leggere con attenzione le tue parole, ma io ti faccio i complimenti, bell’articolo!
Grazie Maria 🙂
Grazie per le tue belle parole e per essere passata qui 🙂
Mi hai tenuta incollata dall’inizio alla fine. Incredibile come questo pezzetto di terra abbia sofferto guerre e sofferenze e che anche oggi non riesca ad avere un’identità definita. Non avevo mai considerato prima di visitarla ma le tue parole mi hanno molto colpito e adesso ho davvero voglia di andarci!
Grazie Simona, come dicevo, probabilmente tornerai con più interrogativi, ma penso che ci piaccia viaggiare anche per questo 🙂
Sai che non conoscevo nulla di tutto questo? Non avevo mai sentito parlare di questi luoghi, né della storia che ha portato a questa situazione di stallo. Grazie, mi hai dato informazioni utilissime e anche molti spunti su cui riflettere.
Grazie a te che sei passata di qui e buona riflessione 🙂
L’articolo mi è piaciuto tantissimo anche perché non ne avevo mai sentito parlare e neanche ne ero a conoscenza.
Secondo me può sembrare difficile da leggere ma non è così, sei riuscita a catturarmi con le parole e per me è stata una lettura tutta ad un fiato.
Grazie per il tuo commento Sara, sono felice ti sia piaciuto e abbia attirato la tua curiosità! Son luoghi sicuramente affascinanti.
Grazie Silvia 🙂
Ma incredibile… luoghi che non avevo neanche idea fossero sulle mappe! Di certo il tuo articolo sarà ancora per molto tempo tra i pochi sussidi utili presenti sulla rete!
Grazie mille Sabrina! Si son luoghi “invisibili” sulle mappe, ma nascondono tante storie che meritano di essere ascoltate.
Ciao Valentina, anch’io viaggio da sola! Per me è stato molto facile, son contenta di questa visita insolita, ma capisco che possa spaventare non essere coperti su nessun fronte. La T. è cambiata molto, si sta aprendo al turismo e penso che nei prossimi anni cambierà ancora.
Grazie Veronica! Si, ho pensato a questa meta per tanto tempo e ho cercato di essere informata quanto più possibile. Per me ne è valsa la pensa, sono felice di poter essere testimone di un paese simile.
Grazie Maria Domenica, felice che ti sia piaciuto!
Grazie a te per essere passata da qui 🙂
Complimenti. Un vero articolo di informazione a riguardo. Io ammetto che ne sapevo davvero poco, ed è stato davvero interessante leggerti. Lo spirito con cui hai fatto questo viaggio, non era quello della turista, ma della vera viaggiatrice, viaggiatrice consapevole. Brava
Grazie Martina, hai colto il mio intento 🙂
Hai scritto un super pezzo, complimenti. Ma su instagram avevo notato che hai qualcosa di speciale. Sono luoghi sconosciuti e tu hai contribuito nel portarli alla luce.
Un cosa buffa: continuavo a leggere mazurka al posto di marshrutka, chiedendomi perché si chiamasse in questo modo.
Grazie davvero per il tuo commento 🙂 L’intento è proprio quello di dare spazio a mete poco battute.
Comunque tranquilla, anche per me difficilissimo all’inizio! ahahah
Dalle immagini sembra un luogo fermo al periodo pre caduta del muro di Berlino, ma sono felice di leggere che il popolo e specialmente i giovani invece sono al passo con i tempi. Peccato in effetti per il rischio del dark turism…
Si, probabilmente sarà sempre più frequentata, ma spero sia una presenza positiva 🙂
una paese che non conoscevo, veramente un bell’articolo, ma come hai iniziato ad aver informazioni su questo paese da farci un viaggio?
Sinceramente per caso. Mi interessa parecchio la zona e man mano che mi sono informata ho scoperto l’esistenza della Transnistria.