Come organizzare un itinerario in Marocco, tra colori audaci, dune dorate e intricati vicoli pastello. On the road per le sue strade sabbiose color porpora e sontuosi riad terrazzati.
Dopo tanto parlare di Marocco, ecco la mia guida con 10 idee per il vostro itinerario, che sia per un weekend, una o due settimane, o per un mese. Un proverbio dice che se l’Africa fosse un pavone il Marocco sarebbe sicuramente la sua coda. Una bellissima immagine in cui rivedo davvero questa terra, incastonata tra l’Algeria ad est, il Sahara Occidentale a sud, l’Oceano Atlantico ad ovest e il Mar Mediterraneo a nord. Una collocazione davvero fortunata, divisa tra due mondi e con un colorato animo arabo. Per tanto tempo è stato un luogo esotico e misterioso, ad oggi invece risulta piuttosto semplice visitare il Marocco e vi consiglio caldamente di farlo.
I berberi abitano la regione fin dalla preistoria, sono loro i custodi delle sue più antiche tradizioni, nonostante la colonizzazione da parte di vari popoli, dai Fenici fino agli Arabi. L’Islam ha esercitato una forte influenza, mantenendo la sua vitalità anche durante i protettorati instaurati da Spagna e Francia. Nel 1956 il Marocco è finalmente indipendente. Inizia una nuova era.

La pubblicità dice che «il Marocco è un Paese che eleva l’anima». Ed è vero, è una terra che fa sognare e invita al viaggio verso una spiritualità di cui sempre di più si avverte il bisogno. Non tutti i turisti sono alla ricerca di un progetto di questo tipo, non tutti i turisti rispondono a un invito del genere. Ma molti sono entusiasti di viaggiare in modo diverso, e soprattutto di cercare di comprendere un Paese non partendo dalle cartoline ma dalla vita quotidiana in tutte le sue complessità.
Tahar Ben Jelloun
Cosa vedere in Marocco
Il Marocco campeggia nelle più importanti classifiche del settore da diversi anni. Una volta scoperta la sua inclinazione turistica non ha mai smesso di essere una meta ambita. Ha una varietà paesaggistica incredibile, difficile trovare dei termini di paragone, potrete passare facilmente da cittadine arroccate su alte montagne, a porticcioli sull’oceano, caldi accampamenti sabbiosi o frenetiche città in pianura.
Qui tutto è teatro, dalle spietate contrattazioni nelle medine, ai musicisti di Gnawa nelle piazze brulicanti. Il tè al centro di tutto questo marasma, veicolo di comunione tra le persone e bevanda rigenerante nelle calde giornate estive. La vita che ho visto qui mi sembra di un altro mondo, così energica e crudele, non dà spazio a mediazioni. Il Marocco si mostra in tutta la sua verità e in una bellezza grandiosa, che lascia pieni di interrogativi. Andate oltre le foto patinate e buttatevi nella frenesia di Marrakech, respirate a pieni polmoni sulle vette di Tetouan, ammirate la maestosità della Moschea di Hassan II, ma soprattutto cercate di entrare in contatto con la cultura locale e lasciate parlare chi il Marocco l’ha amato e odiato. Solo loro sapranno dirvi, molto più di me, quanto valga la pena essere li a godere di tutto questo.
A seguire troverete una piccola lista delle città da non perdere e degli itinerari che consiglio. Ovviamente i luoghi da citare sarebbero molti di più, questi sono solo quelli che a mio parere non dovrebbero mancare durante un primo viaggio in Marocco. Partiamo!
MARRAKECH
Marrakech è una delle città più belle del mondo, tra le più famose per il suo fascino senza eguali. È situata al centro-sud del paese e ha una storia antica, risalente al 1062, anno della sua fondazione.
Quando sono arrivata era notte, ma l’ho trovata incredibilmente ardente. Era il periodo del Ramadan e le strade erano affollate dai carretti, coppie, famiglie e amici riunitisi per attendere la preghiera dopo l’iftar. Le sue strade ampie dall’aeroporto al centro, con i cartelloni in arabo e le palme, mi hanno subito incantata, rivelandomi il suo carattere esotico. Non facevo altro che guardare quante più cose possibili dal finestrino, cercando di non farmi distrarre dai motorini e dai mille djellaba svolazzanti dei loro guidatori.
Marrakech ad oggi è una città un po’ inflazionata, ma trovo che sia un’ottima base e un punto di partenza utile per conoscere il Marocco gradualmente. Tra i siti da non perdere, il Giardino Segreto, un antico riad di recente ristrutturazione. Sempre nella Medina, il Museo di Marrakech (con un interessante esposizione sull’artigianato marocchino), le Tombe dei Saaditi (il mausoleo della dinastia sahariana, anche questo di recente scoperta e riccamente decorato), il Palazzo El Bahia (otto ettari di giardini lussureggianti e decorazioni in marmo, legno e stucco) e il Palazzo El Badi (ora in rovina, ma comunque affascinante). Finito il giro culturale, trattenetevi ancora in questo quartiere per un po’ di shopping. È impossibile uscire dai souk a mani vuote: profumi, spezie, babouche, caftani. È tutto fatto a mano e spesso lavorato al momento. A pochi passi da qui il cuore pulsante della città, Piazza Jemaa el-Fna, dove i piccoli stand di street food si perdono a vista d’occhio e le affollate sedute ospitano ad ogni ora del giorno avventori affamati di harira (zuppa a base di verdure), babbouche (zuppa di lumache) e deliziosi frullati e spremute zuccherine.
Vicino al nuovo quartiere di Gueliz potrete visitare il Jardin Majorelle. Questa struttura fu opera dell’architetto Paul Sinoir, al quale venne commissionato da Jacques Majorelle nel 1931. Quello che era solo un palmeto divenne una casa con studio e giardino botanico per l’artista, interamente dipinto con il giallo, bianco e il colore che l’ha reso famoso: il blu Majorelle. A seguito della morte del pittore, il giardino fu abbandonato e recuperato solo nel 1966 da Yves Saint Laurent, a cui oggi è dedicata anche un’esposizione. Assolutamente da non perdere il Museo berbero, inaugurato nel 2011 al piano terra della villa.
ESSAOUIRA
Essaouira è una piccola cittadina sulla costa atlantica, a nord di Agadir. Ottima per una gita in giornata partendo da Marrakech o per un weekend in riva all’oceano. La città venne fondata da mercanti cartaginesi, divenendo un importante scalo commerciale fino all’instaurazione del Protettorato francese. Solo negli ultimi anni è riuscita a trovare la sua vocazione turistica e una rinnovata notorietà anche grazie all’importante panorama musicale. È infatti sede di un grande festival con cadenza annuale dedicato alla musica Gnawa, un genere importato in Marocco dai discendenti degli schiavi neri.
Non parliamo di una città famosa per musei o imponenti strutture, ma un luogo modesto ed accogliente, silenzioso e rigenerante. Una Medina patrimonio UNESCO baciata dal sole, poche persone e un forte vento che modella i contorni delle casette blu e bianche. Da non perdere: la Kasbah, la cittadella fortificata a difesa del porto; il porto stesso con le romantiche barchette blu lasciate ad ondeggiare a fine giornata; i laboratori degli artigiani sparsi per la Medina e ovviamente l’olio d’Argan, senza il quale non potrete lasciare Essaouira!
CASABLANCA
Casablanca, situata lungo la costa occidentale, è una metropoli tra le più grandi del continente. Fu fondata nel 1906 nel territorio in cui sorgeva un’antica cittadina berbera, distrutta da un terremoto e di cui sef ne conservano solo alcune porzioni.
È la capitale economica del Marocco, qui vengono gestiti la maggior parte dei commerci esteri. Dal punto di vista storico non ha grandi siti da mostrare, ma mi ha comunque affascinato il suo animo vintage e l’architettura coloniale in un bianco candido abbagliante. La maggior parte dei turisti visita Casablanca per la Moschea di Hassan II, un monumentale edificio sull’oceano completato nel 1993. L’ingresso è concesso anche ai non musulmani in orari stabiliti.
RABAT
Rabat è da sempre stata all’ombra del successo di Marrakech, solo di recente la capitale marocchina sta emergendo in tutta la sua bellezza. Situata sulla costa atlantica e separata da Salè solo dal fiume Bou Regreg. La sua fondazione risale al 1150, ma divenne capitale in tempi relativamente recenti, quando il Marocco era ancora un protettorato.
Il simbolo della città, la torre di Hassan, faceva parte di una grande moschea costruita a partire del 1195 e distrutta dal terremoto del 1755. Non lontano si trova il Mausoleo di Mohammed V, decorato con raffinate piastrelle di ceramica. Una tappa da non pedere per gli appassionati è sicuramente il Museo Archeologico, probabilmente la più importante collezione archeologica del paese. Dirigendosi verso la periferia è possibile visitare anche i resti della necropoli di Chellah, protetta da mura imponenti e sormontata da un minareto in pietra al cui interno si trovano anche le rovine dell’antica città romana di Sala.
MEKNES
Meknes, anche conosciuta come la città dei cento minareti, modesta, la più giovane delle città imperiali, defilata e al sicuro dalle orde dei turisti curiosi. Qui sembra di stare in un altro Marocco, non esistono negozi di souvenir, ma una Medina in mano ai bambini che giocano a pallone e le mamme che li osservano dalle terrazze.
Situata tra le montagne del Medio Atlante e del Rif, si tratta di una perfetta tappa intermedia tra il Nord e il Sud del paese. Meknes fu anche capitale durante il dominio di Moulay Ismail ibn Sharif tra il XVII e il XVIII secolo e negli anni trenta del 900 fu sede della Legione straniera francese.
Oggi la sua Medina è patrimonio dell’ UNESCO, con una zona più antica fortificata e un pot-pourri di stili architettonici moreschi e coloniali. La vita dell’intera città si articola in Place el Hedim, un ampio spiazzo su cui si affacciano i cafè e le attrazioni principali. A pochi passi da qui potrete visitare il Mausoleo di Moulay Ismail, un imponente edificio color ocra dai decori raffinati e Bab el Mansour, un incredibile porta composta da elementi provenienti da Volubilis. Se volete vedere qualcosa di veramente unico, la Prigione sotterranea di Qara potrebbe fare al caso vostro. È un grande labirinto di 7 km, di cui solo una parte ancora visitabile, pare che il resto sia stato chiuso per evitare che i visitatori si perdessero al suo interno.
MERZOUGA
Merzouga, il portale d’ accesso alla distesa dorata di Erg Chebbi, un luogo di passaggio, ma utile per trovare la giusta guida per affrontare questa esperienza.
Ritagliarsi qualche giorno per il deserto è una scelta azzeccata, sia per godere a pieno della sua atmosfera inedita, sia per dare un senso al lungo viaggio che dovrete percorrere per raggiungerlo. In generale i pacchetti includono la notte in tenda e gli spostamenti con il dromedario, il quod o il fuoristrada. Consiglio sempre le ultime due opzioni, purtroppo non è per nulla etico alimentare lo sfruttamento degli animali in questi contesti.

FEZ
Visitare Fez per me è stato davvero stressante, ma i segreti che nasconde questa città non li troverete altrove. Tutto sembra placarsi non appena si varca la soglia di una madrasa o di uno dei suoi palazzi, si respira la storia e il suo splendore ancora indenne, tanto che la sua Medina esprime un’autenticità lunga 1200 anni.
Fez e una città santa, tra i maggiori centri del Marocco e la più antica delle quattro città imperiali. Al suo interno custodisce una fetta importante del patrimonio artistico e culturale dell’intero paese, una roccaforte dell’identità maghrebina e un luogo unico per fare un tuffo nel passato.
La città fu fondata intorno all’ 808, raggiungendo il suo massimo splendore intorno al 1200, quando divenne anche capitale. È sede della più antica università al mondo, probabilmente il sito più interessante da visitare in città.

CHEFCHAOUEN
Chefchaouen è decisamente una cittadina anomala nella sua bellezza. Molti credono sia diventata un cartonato per le foto dei turisti, ma devo sottrarmi a questa interpretazione. In realtà offre molto di più. È vero che le sue stradine inerpicate sono diventate tra le più battute del Marocco, ma rimane ancora molto lontana dall’essere una città esclusivamente turistica.
Fu fondata nel 1471 dalle popolazioni in fuga dall’Inquisizione Spagnola. Diventò un rifugio sicuro, che negli anni trasformarono nel gioiello che conosciamo oggi. Pare che la scelta del colore derivi sia da ragioni pratiche (come tenere lontani i moscerini e le zanzare), che da questioni più romantiche (come darsi l’illusione della vicinanza al mare).
Effettivamente passeggiando per le sue vie avevo sempre l’impressione che sbucasse l’oceano da un momento all’altro, mancava solo il profumo. Per ammirarla dall’alto vi consiglio di salire in cima al rilievo davanti alla Medina. Qui si trova la Moschea Spagnola Bouzâafar, un luogo davvero suggestivo da cui osservare il tramonto. Quando sono andata è stato davvero bellissimo: marocchini e viaggiatori da ogni parte del mondo riuniti qui, una chitarra a fare da sottofondo e le canzoni più famose del mondo arabo cantate tutti insieme.
TETOUAN
Tetouan, la colomba bianca, così candida e affascinante. Alle spalle le montagne del Rif e di fronte a se il Mediterraneo a benedirla. Fu fondata nel III secolo a.C. da Fenici e Romani e da allora ha accolto persone provenienti da tutto il Mediterraneo, ed è divenuta un importante porto e capitale di quello che fu il Protettorato Spagnolo.
Ciò che la contraddistingue è la sua grande vocazione per l’arte e l’artigianato, tanto da essere sede dell’Istituto Nazionale delle Belle Arti. Quest’ultimo cura dal 2004 il Festival Internazionale del Fumetto, una delle tante manifestazioni importanti della città. La struttura della scuola meriterebbe una visita già di per sé, ma la vera magia sta nell’osservare questi giovani marocchini imparare a scolpire, intagliare e dipingere. Per questo motivo vi consiglio di programmare la vostra visita in settimana.
TANGERI
Tangeri, città del Marocco settentrionale, crocevia di culture, ma anche di invasori. La particolare condizione di città internazionale, porto franco e la posizione strategica hanno favorito lo sviluppo del commercio. Ancora oggi, si tratta di una delle attività prevalenti sul territorio.
Si divide principalmente in una parte alta, fatta di stradine tortuose che culminano con la Kasbah e una parte bassa, formata dalla Medina e un quartiere più moderno e di impronta europea, la Ville Nouvelle.
Tangeri ha anche una storia alternativa. Nel corso del ‘900 fu meta di tanti artisti, ma anche di contrabbandieri e altri personaggi poco raccomandabili. Ha accolto diversi scrittori beat ed è diventata casa di una nuova generazione di cineasti autoctoni, ma anche di musicisti stimati come Abdullah El-Gourd, che ha trasformato il suo riad in un museo e istituto per l’istruzione, la pratica e la promozione della cultura e musica Gnawa. Ultimo, ma non ultimo, Tangeri diede i natali a uno dei più grandi viaggiatori della storia: Ibn Battuta, che da qui partì per un epico viaggio dal 1325 al 1354, visitando tutto il mondo musulmano, dall’Africa settentrionale, all’India, Cina, Malesia e Russia.
Tra le cose da non perdere il Cafe Hafa, un’istituzione a strapiombo sul mare e gli altri mille cafe del Petit e del Grand Socco. Qui consiglio tutti i posti da non perdere durante la vostra visita in città.
Queste sono solo le mete più famose e ricche di siti culturali o d’interesse, ma il paese è prospero di tappe intermedie di cui potrete godere strada facendo. Da Ouarzazate a Skoura, le gole del Dades, la Valle delle Rose, Moulay Idriss, Asilah, Air Benhaddou, El Jadida… La lista è consistente, approfondiremo in altri post.
10 idee per un itinerario di un weekend, una o due settimane, o un mese
Itinerari per un weekend
Idea itinerario per un weekend n.1: per quanto riguarda le città più grandi, come Marrakech, Fes, Casablanca o Rabat, potreste decidere di dedicarvi tutto il tempo, un’opzione che consiglio caldamente.
Idea itinerario per un weekend n.2: se atterrate a Tangeri, una gita in giornata ad Assilah potrebbe essere un’ottima idea o in alternativa il più vicino Cap Spartel, un grande parco dove vi sarà possibile ammirare l’incontro tra oceano e mare.
Idea itinerario per un weekend n.3: per gli amanti delle montagne, Tetouan è un’ottima opzione, soprattutto per raggiungere Chefchaouen per una gita in giornata. È il tempo sufficiente per esplorare la cittadina, fare qualche foto e magari godersi il tramonto dalla moschea sulla montagna.
Se volete vedere il deserto tenete a mente che non vi sarà possibile durante un weekend, dista dalle 6 alle 9 ore dalle città maggiori. Atterrando a Marrakech, l’unica alternativa interessante potrebbe essere Agafay, con il suo paesaggio di pietra ondulato e i piccoli accampamenti berberi. Non è paragonabile alle dune dorate di Merzouga, ma è comunque una tappa interessante per fare un’esperienza a stretto contatto con la natura e la cultura marocchina.
Itinerari per una settimana
Idea itinerario per una settimana n.1: per Marrakech consiglio almeno 4 o 5 giorni, a cui è possibile abbinare diverse gite in giornata, da Essaouira ad Agadir, Ouarzazate o magari un’escursione sulle Montagne dell’Atlante, nel villaggio berbero di Imlil o a Oukaimeden per un po’ di sci.
Idea itinerario per una settimana n.2: potreste creare un piccolo itinerario distribuito in 2 giorni a Casablanca, 3 a Rabat e Sale, 1 a El Jadida e 1 a Kenitra.
Idea itinerario per una settimana n.3: il nord è perfetto se siete in vena di piccoli tour in quanto si tratta di città molto belle, ma in cui non abbondano i siti culturali. 3 giorni a Tangeri, 2 a Tetouan e 2 tra Chefchaouen e Akchour sono sufficienti. Magari sacrificherei l’ultima tappa per passare più tempo nella perla blu.
Idea itinerario per una settimana n.4: con 7 giorni avete tutto il tempo per dedicare metà della vostra vacanza al deserto di Merzouga, il Sahara vero e proprio. Consiglio di preventivare 3 giorni tra permanenza e viaggio di andata e ritorno da una qualsiasi grande città, magari Fes, la più vicina ad essere munita di aeroporto.
Idea itinerario per una settimana n.5: andate alla scoperta del Marocco centrale con un tour strutturato in 3 o 4 giorni a Fes, 2 a Meknes, 1 a Moulay Idriss e 1 a Volubilis o a Ouazzane, per perdervi tra le sue stradine verdi smeraldo.
Itinerari per due settimane
Per un itinerario di due settimane vi consiglio semplicemente di abbinare le idee che ho suggerito nel paragrafo precedente. Qualche esempio di quelli che secondo me sono i più indicati:
-itinerario 1+2, 1+4, 1+5;
-itinerario 2+3, 2+4, 2+5;
-itinerario 3+5;
-itinerario 4+5.
Se ci fate caso, ho scelto tutti itinerari in cui la strada da percorrere è distribuita quanto più possibile nei vari giorni (a esclusione del deserto). Qualsiasi opzione scegliate, cercate di non passare da estremo sud a nord, sarebbe un peccato perdere giornate intere sui mezzi, ma soprattutto se ne avete la possibilità cercate di andare e tornare da aeroporti differenti.
Itinerario per un mese
Questa è l’opzione migliore e che vi da ancora più libertà rispetto a due o tre settimane. Ipoteticamente potreste scegliere di girare tutte le città imperiali (Rabat, Fes, Marrakech, Meknes, Casablanca) abbinando svariate gite e il deserto.

Info utili
Quando andare
Per via della sua diversità geografica, i periodi migliori per visitare il Marocco dipendono dalla zona. Aprile, maggio, settembre e ottobre, sono perfetti per visitare il nord, caratterizzato da un clima mediterraneo con estati calde e inverni miti.
Per le città imperiali dell’entroterra come Marrakech, Meknes e Fes è meglio scegliere i mesi di marzo e aprile oppure ottobre e novembre, visto che in estate potrebbero esserci temperature davvero elevate.
Lungo la costa atlantica, da Tangeri ad Agadir, il clima è temperato, con inverni umidi ed estati temperate dalle correnti.
Sulle vette delle montagne Atlas le temperature possono raggiungere i -15 gradi in inverno e i 38 in estate.
Il sud del Marocco, compreso il deserto del Sahara, ha un clima desertico o semi tropicale, per questo l’inverno è un ottimo periodo per una visita.
Se state pensando di visitare il Marocco durante il Ramadan, assicuratevi che gli orari delle attrazioni siano corrispondenti alle vostre informazioni, potrebbero variare in funzione delle preghiere e dell’iftar. Per saperne di più su cosa mangiare durante il Ramadan, trovate tutte le info qui.
Come arrivare
Aereo
Raggiungere il Marocco è davvero semplice, i voli sono frequenti e vengono operati da numerose compagnie come Ryanair, Easyjet, Alitalia o Royal Air Maroc. Questi sono gli scali internazionali presenti sul territorio: Rabat-Salé, Marrakech, Casablanca, Fez, Agadir, Oujda, Al Hoceima, Essaouira, Nador, Ouarzazate, Tangeri e Tetouan.
Traghetto
Se avete in programma un itinerario dalla Spagna, potrebbe essere comodo prendere un traghetto da Algeciras, Almeria, Barcellona, Malaga, Motril o Tarifa con destinazione Ceuta, Tangeri, Nador o Al Hoceima.
Trasporto pubblico
La CTM (Compagnia dei Trasporti Marocchina) si occupa anche di viaggi internazionali tra Marocco e Spagna o Francia.
Documentazione necessaria
I cittadini italiani necessitano del passaporto con una validità residua di almeno 6 mesi. Il visto non è necessario per soggiorni turistici inferiori ai 3 mesi.
Lingua
Le lingue ufficiali sono l’arabo e l’amazigh. È ampiamente diffuso anche il francese, che è parte integrante della formazione dei giovani marocchini. Anche lo spagnolo ha una buona diffusione, al contrario dell’inglese che solitamente viene parlato dai giovani diplomati o universitari.
Qualsiasi lingua parliate, non temete. I marocchini troveranno sempre il modo di farsi capire, soprattutto nelle città più turistiche.
Religione
Il paese è ufficialmente musulmano, ma sono presenti anche piccole comunità ebraiche e cattoliche.
Moneta e bancomat
Il Dirham è la moneta marocchina, abbreviata in Dh. Per effettuare il cambio potete rivolgervi ai Bureau de Change in aeroporto, in banca, in albergo, o agli sportelli bancomat.
La maggior parte delle strutture e dei ristoranti di fascia alta accettano le carte di credito come Visa, Master Card e American Express, ma se avete in programma di soggiornare in ostello e mangiare street food sarà necessario munirsi di contanti.
Internet e telefono
Il wifi è diffuso nelle strutture ricettive e nei cafe, ma il mio consiglio è sempre quello di munirsi di una sim card che potrete acquistare con qualche euro, utilissima anche per chi decidesse di tornare. Di solito ricarico la mia sim Maroc Telecom, che assicura un’ottima copertura anche nelle zone montuose.
Sicurezza
I miei consigli non sono molto diversi da quelli che darei per altri paesi. Le città principali sono costantemente controllate e a Marrakech esiste persino un dipartimento della polizia dedicato alla sicurezza dei turisti.
In generale si viaggia senza particolari problemi. Eviterei di addentrarmi nei vicoli della Medina in piena notte e in zone dove il controllo delle autorità marocchine non è capillare, come nel Sahara Occidentale. Prima di visitare zone isolate, chiedete sempre l’aiuto dei locali o di una guida.
Per le ragazze che viaggiano da sole valgono gli stessi consigli.
Abbigliamento
Non esistono delle leggi che impongono un dress code, ma sarebbe opportuno seguire le tendenze locali: pantaloni lunghi (anche per gli uomini, o almeno sotto al ginocchio), magliette con scollature modeste o abbigliamento comodo e ampio. È consentito andare al mare in costume, ma anche in questo caso eviterei i bikini.
Assicurazione e sanità
Come tutti i paesi all’esterno dell’Unione Europea, è necessario munirsi di assicurazione sanitaria. Le loro strutture nel complesso sono discrete e le farmacie numerose e ben fornite.
Spero che il post vi sia piaciuto! Fatemi sapere se sceglierete il Marocco come prossima meta, per me è un piacere condividere pensieri e nuovi suggerimenti con altri viaggiatori.
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A presto,
Gaia
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