Come organizzare un itinerario in Ucraina, tra cupole sgargianti, girasoli e un’importante eredità sovietica
Avete presente la bandiera ucraina? È costituita da due bande orizzontali, una rappresenta il cielo e l’altra i campi di grano. Credo sia una tra le più esplicative al mondo anche se, a dire il vero, ho sempre identificato il giallo con i girasoli. L’Ucraina infatti ne è il più grande produttore al mondo (lo sapevate?).
Son stati proprio i girasoli a condurmi fin qui. Anni fa un’amica mi disse:“Devi assolutamente vedere questo film!”. Parlava di Ogni cosa è illuminata, un piccolo capolavoro che, a mio parere, non ha avuto lontanamente il successo meritato. Nel libro (da cui poi è stato tratto il film) Jonathan Safran Foer racconta la propria storia, quella di un ebreo che dagli Stati Uniti parte per l’Ucraina nella speranza di ricostruire la storia del nonno. Ad accoglierlo troverà una coppia decisamente eccentrica: un nonno e suo nipote a bordo di un’auto azzurra. Saranno loro a mostrargli il paese tra centrali nucleari, boschi, campi di girasoli a perdita d’occhio e la delicatezza tipica di un popolo che, nonostante si mostri duro e un po’ burbero, si rivelerà molto diverso dalle prime impressioni e rimarrà vivo nei ricordi del protagonista.

Cosa vedere in Ucraina
Ucraina dovrebbe significare “sul confine”. Come spesso accade, l’etimologia racchiude significati molto esplicativi, portatrici della storia e geografia di un intero paese. Proprio la sua posizione di frontiera l’ha esposta inevitabilmente agli attacchi e alle conquiste dei paesi vicini (Russia e Polonia), ma ha anche reso possibile un incredibile puzzle etnico, linguistico e culturale.
In Ucraina si scontrano ancora oggi tante questioni politiche, modernità e arretratezza, architettura futuristica e bloc sovietici. Il XX secolo è stato cruciale: 1905 e 1917 Rivoluzione russa, ma anche nascita della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Poco più tardi cominciarono carestie e violenze, culminate con l’Holomodor (1933). Come se non fosse abbastanza, una decina di anni più tardi arrivarono i tedeschi (1941) occupando con violenza, non solo verso gli ebrei ma con chiunque gli si schierasse contro. Nella Seconda guerra mondiale l’Ucraina contò un numero enorme di perdite umane tra morti di fame, fucilati e deportati divenuti schiavi. La conclusione della guerra non sancì quella delle sofferenze ucraine, che si protrasse ancora con le Grandi Purghe (1937-1953).
Del 1986 è il disastro di Černobyl’ che, come tutti saprete, causò 10.000 morti diretti e diversi milioni in giro per l’Europa, come conseguenza delle radiazioni.
Il 24 agosto 1991 l’Ucraina proclamò l’indipendenza, il primo passo di un lungo percorso verso la democrazia. Sono ancor più recenti le questioni legate a Euromaidan, alla Crimea, Luhans’k e Donec’k, troppo lunghe e complesse per essere trattate in questo post. Ho voluto abbozzare questa breve e schematica carrellata di eventi per farvi capire quanto sia fitta la storia del paese e quali conseguenze possano avere nella società moderna avvenimenti simili. I libri sono un primo passo per inquadrare il pensiero generale di un popolo, ma il minimo sarebbe recarsi di persona, tenendo ben presente che l’esperienza personale rimane pur sempre limitata.
Scopriamo insieme alcune tra le città più belle e interessanti dell’Ucraina!
Lviv
Lviv si trova nell’Ucraina occidentale ed è capoluogo dell’oblast omonimo. Molto elegante e ricca di palazzi, chiese e reliquie risalenti soprattutto al dominio polacco e austroungarico. Dopo gli incendi del 1527 e 1556 perse la maggior parte dei suoi edifici in stile gotico, ma ne conservò molti altri in stile rinascimentale, barocco e classico.
Lviv è uno dei centri culturali più importanti dell’Ucraina, ricca di teatri e ben sessanta musei, senza contare che il suo centro storico è stato inserito nella lista UNESCO.
Famosa anche per la sua offerta di bar e locali eccentrici, tra cui il Kryjivka, “da qualche parte nella Piazza del Mercato“. È un po’ caro per gli standard ucraini, ma ne vale la pena per l’esperienza complessiva. Per entrare vi servirà una password, ma vi lascio il divertimento di scoprirla (a me la dissero due signore ucraine appena tornate in città!).
Altre cose che ho amato a Lviv e che non dovreste assolutamente perdere: il Lonsky Prison National Memorial Museum, raccoglie cimeli e testimonianze delle vittime dei regimi di occupazione nazista e poi sovietica, un tempo centro di detenzione per prigionieri politici; il mercatino dei libri e vari cimeli nella piccola piazza dove c’è la statua di Ivan Fedorov, carinissimo per fare qualche chiacchiera con i venditori; il Shevchenkivskyi Hai Park Museum, stupenda collezione di abitazioni e chiese in legno provenienti da varie regioni ucraine. In alcune vi sarà possibile vedere vari artigiani all’opera: scultori, pittori, sarte e una signora che dipinge i pysanky!

Kyiv
Probabilmente una delle capitali più belle d’Europa. Estremamente ordinata, pulita, fornita di decine di aree verdi in cui sostare, una metro (la terza costruita nell’Unione Sovietica) con fermate che sembrano più dei musei, moderna, giusto arricchita dal barocco delle chiese pastello, le cui cupole la fanno brillare.
Kyiv, capitale dell’omonimo Oblast, si trova nella parte settentrionale dell’Ucraina, sulle rive del fiume Dnepr e al margine della zona delle terre nere (a cui deve parte della sua fortuna). La fondazione è antica, probabilmente precedente al V secolo, ed è stata vittima di varie influenze.
Tra le cose da non perdere vi sono sicuramente le chiese: la Cattedrale di Santa Sofia con le sue tredici cupole a cipolla, il Monastero dorato di San Michele e la Chiesa di Sant’Andrea, costruita su progetto dell’architetto Bartolomeo Rastrelli. Un caso a parte è costituito dal Pecherska Lavra, un monastero nei cui sotterranei si snoda un segreto lungo quasi mille anni.
Ovviamente non potrete visitare Kyiv senza sostare in Majdan Nezaležnosti, un luogo importantissimo per la storia recente della città, raccontata sui vari stand e monumenti in esposizione. Altri luoghi rilevanti: Museo di Storia dell’Ucraina (ho apprezzato particolarmente l’area dedicata alla rivoluzione del 2014), il grandioso Memoriale (e relativo museo) dedicato al Holodomor e ovviamente il Museo della Storia dell’Ucraina nella Seconda Guerra Mondiale in cui campeggia l’enorme Statua della Madre Patria in titanio. Un posto che ha un ricordo speciale nel mio cuore, perfetto per vivere la vera Kyiv: il mercato Besarabsky.

Kharkiv
Kharkiv è la seconda città più grande del paese, situata a nord-est e centro amministrativo dell’Oblast omonimo. È stata la prima capitale della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, per poi lasciare il ruolo a Kyiv. Oggi è un importante centro culturale, scientifico, industriale, ma soprattutto educativo, con numerosi musei, teatri e biblioteche, oltre all’Università nazionale e altri istituti di formazione superiore.
Nel 2014 le proteste scoppiarono anche a Kharkiv. I manifestanti occuparono l’edificio dell’amministrazione e dichiararono unilateralmente l’indipendenza dall’Ucraina come Repubblica popolare di Kharkiv, tuttavia non durò più di due giorni. Il 2014-2015 è stato un biennio turbolento con sparatorie ed attentati che hanno causato morti e feriti da entrambi i fronti. Kharkiv dista solo 40 km dal confine russo, una posizione che fino a quel momento era stato un vantaggio, assicurandole importanti scambi commerciali, ma che divenne decisamente problematica.
Oggi Kharkiv è una città assolutamente sicura!
Tra le cose da non perdere, un gioiello dell’architettura sovietica: il Derzhprom. Fu costruito in soli tre anni, quando Kharkiv era ancora capitale. Al momento del suo completamento era il più grande grattacielo dell’URSS e il secondo d’Europa. In teoria non sarebbe visitabile, tranne per il piccolo museo che si trova nella quinta entrata.
Altra tappa degna di nota: il Gorky Park. Fondato negli anni 1893-1895, originariamente destinato all’equitazione e solo negli anni 30 trasformato pian piano in un luogo d’incontro con cinema e varie attrazioni. Ha subito diverse ristrutturazione, soprattutto negli anni 1943-1953. Nel 1971 venne installata la funivia, ancora operativa.

Dnipro
Dnipro è la quarta città più grande dell’Ucraina e si trova nella parte centro-orientale del paese, costruita sulle rive del fiume Dnepr, alla sua confluenza con il fiume Samara. Storicamente è una città molto interessante e un insediamento antico. Dal 1776 ha cambiato nome ben sette volte ed è stata città chiusa (sapete cosa significa?) dal 1944 al 1987.
Sarò onesta, ho visto luoghi bellissimi in Ucraina, ma Dnipro non è tra questi. Ovviamente la mia opinione rimane assolutamente soggettiva. Sono stata li con un’amica, volevamo esplorare qualche edificio abbandonato tra cui un ospedale, il Palazzo della Cultura ed Hotel Paros, tutti inaccessibili, in ristrutturazione o rasi al suolo. Quindi insomma, anche per chi ama l’abbandonato non è più così interessante. Forse solo il centro è carino, ma parliamo pur sempre di negozi e ristoranti eleganti.
Di Dnipro però ricordo diversi incontri: Juri, il nostro padrone di casa. Alla guida della sua lada e con l’aiuto di translate ci ha raccontato un po’ del suo calvario dal Donetsk’. Il giorno dopo invece abbiamo fatto colazione con un uomo molto sorridente e gentile, un po’ fuori dal coro per la situazione generale. Anche lui aveva una storia simile, stabilitosi a Dnipro dall’ Abkhazia. Molti sfollati (soprattutto dell’Est ucraino) hanno trovato un porto sicuro nelle regioni limitrofe come Dnipropetrovsk, Zaporizhia e nella città di Kharkiv. Se viaggiate per ascoltare storie più che per vedere monumenti, è sicuramente il posto per voi.
Qui per scoprire Perché visitare Dnipro, la città chiusa dell’URSS.

Odesa
Potrà sembrarvi assurdo, ma Ucraina e Italia hanno avuto diversi punti di contatto nel corso della storia. Odesa infatti fu fondata nel 1794 da un nobile spagnolo nato a Napoli, che ne organizzò il commercio navale e la rese competitiva nel Mar Nero (e non solo). Ben presto a questo intervento seguì lo stabilirsi di una comunità italiana, tanto da rendere l’italiano la lingua ufficiale per gli scambi commerciali. Il nostro contributo è chiaro ancora oggi, soprattutto nelle opere architettoniche come l’Opera, progettata da Francesco Frapolli.
È una città molto amata e ambita da tutti i paesi limitrofi, ed effettivamente anch’io la trovai molto graziosa, anche se un po’ troppo turistica.
Tra le cose da non perdere ovviamente la scalinata Potëmkin, il punto più famoso della città; la zona del porto e le sue vie ricche di parchi e palazzi colorati.
Altre mete da non perdere
Questi sono i luoghi che non ho visitato, ma che tengo custoditi per la mia prossima visita:
- Carpazi;
- Kamianets-Podilskyi;
- Černivci;
- Ivano-Frankivs’k;
- Kolomyya;
- Slavutych;
- …in progress 🙂

Info utili
Quando andare
Il periodo migliore per visitare l’Ucraina potrebbe essere la primavera, con gli alberi in fiore e temperature piacevoli (8/25 gradi), ma sicuramente è molto affascinante anche in autunno (5/-10 gradi) per il foliage. Eviterei l’inverno (5/-20 gradi) se non siete abituati alle temperature rigide, dicembre e gennaio sono particolarmente freddi e nevosi. L’estate (15/30 gradi) potrebbe essere piovosa, ma è anche il periodo in cui fioriscono i girasoli e se avete in mente un on the road, la vista dei campi sconfinati saranno un ricordo indimenticabile.
Come arrivare
Aereo
Raggiungere l’Ucraina è davvero semplice, i voli sono frequenti e vengono operati da diverse compagnie come Ryanair, Wizzair e Ukraine International Airlines. Questi sono gli scali internazionali presenti sul territorio: Kyiv-Boryspil’, Kyiv-Žuljan, Lviv, Kharkiv, Odessa, Dnipro, Užhorod, Ivano – Frankivsk, Zaporizhia.
Bus e treni
Se siete in vena di viaggi lunghi o non partite da un grande scalo (come nel mio caso), potreste decidere di raggiungere l’Ucraina tramite bus o treni dai paesi limitrofi (Polonia, Moldavia, Romania, Ungheria sono ottime opzioni, ben collegate dall’Italia).
Per gli spostamenti interni, ecco il sito delle ferrovie ucraine. È anche in inglese e abbastanza intuitivo. Vi consiglio di prenotare con molto anticipo, i posti finiscono velocemente, soprattutto per le tratte principali.
Documentazione necessaria
I cittadini italiani necessitano del passaporto con una validità residua di almeno 3 mesi. Il visto non è necessario per soggiorni turistici inferiori ai 3 mesi ogni 180 giorni.
Lingua
La lingua ufficiale è l’ucraino, ampiamente diffuso anche il russo. L’inglese fatica, ma è più presente in Ucraina occidentale.
Nonostante le difficoltà di comunicazione non ho mai avuto grandi problemi, translate è stato importante ma non fondamentale. Se potete, imparate almeno il cirillico!
Religione
La religione prevalente è quella cristiano-ortodossa.
Moneta e bancomat
La Hryvna è la moneta ucraina, abbreviata in UAH. Per effettuare il cambio potete rivolgervi ai vari uffici sparsi per la città o in banca.
I pagamenti con la carta sono ampiamente diffusi, anche per piccole transazioni.
Internet e telefono
Il Wi-fi è diffuso nelle strutture ricettive e nei cafe, ma il mio consiglio è sempre quello di munirsi di una sim card che potrete acquistare con qualche euro, utilissima anche per chi decidesse di tornare. Kyivstar e Lifecell praticamente si equivalgono, ma a periodi fanno promozioni speciali per i turisti, regalando anche le simcard.
Sicurezza
Viaggiando da sola, in diverse città e a qualsiasi ora del giorno, posso dire di aver trovato un paese decisamente sicuro, adatto anche alle donne che viaggiano da sole. L’unica cosa importante da tenere a mente: in alcune regioni la situazione geopolitica è instabile. È sufficiente escludere dal vostro viaggio Luhans’k, Donec’k e Crimea. Solo quest’ultima è accessibile con un permesso speciale da parte del Servizio Statale ucraino per le Migrazioni, ma vi consiglio sempre di consultare i siti ufficiali prima della vostra partenza.
Abbigliamento
Nessuna raccomandazione in particolare, se avete il piacere di visitare le chiese munitevi di un foulard e gonna lunga (per le donne) e pantaloni lunghi (per gli uomini).
Assicurazione e sanità
Come tutti i paesi all’esterno dell’Unione Europea, è necessario munirsi di assicurazione sanitaria. Le strutture son numerose, ma molto carenti.
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