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Oggi comincia il Ramadan anche in Marocco, quindi Oggi comincia il Ramadan anche in Marocco, quindi rinnovo i miei auguri: Ramadan Mubarak a tuttə! ✨
⠀
Quest’anno non sarà lo stesso. Il coprifuoco è stato anticipato alle 18 per evitare gli incontri per l’iftar. Nessun festeggiamento, nessun Eid.
⠀
Ricordo che era Ramadan proprio la prima volta che atterrai in Marocco. Era tarda sera a Marrakech, c’era un bel tepore ed ero emozionata all’idea di tuffarmi in una realtà completamente nuova.
⠀
Mi colpirono subito le decine di persone che affollavano le strade: ogni aiuola o panchina erano il luogo perfetto per aspettare l’alba con gli amici e la famiglia, giocare insieme e chiacchierare. Mi manca la gente e mi manca il senso di comunità così forte, un sentimento che solo i marocchini mi hanno fatto provare.
⠀
Senz’altro vivere il Ramadan in un paese a maggioranza musulmana è tutta un’altra cosa, ma devo dire che i momenti più belli gli ho trascorsi proprio nella mia città. Fino a qualche anno fa non avevo che un’immagine sbiadita di questa ricorrenza. Non conoscevo il significato e non capivo perché fosse necessario digiunare. Questo, fino a quando qualcuno non ha avuto il piacere di raccontarmi i suoi motivi, le tradizioni e la cucina.
⠀
Il Ramadan è un momento da dedicare a se stessi e agli altri, per tenersi lontani dai pettegolezzi, dalle dipendenze di ogni tipo e per dedicarci al nostro legame con dio.
⠀
Dei miei Ramadan a Cagliari ricordo una casa che ormai era diventata anche la mia. La luce del tramonto invadeva la cucina, l’aria era già estiva e si cucinava in fretta e furia pur non potendo assaggiare nulla (e nonostante questo era tutto delizioso). Dopo il lavoro correvo spesso dai ragazzi per l’iftar, si mangiava, si pregava e si andava avanti tutta la notte. Di solito crollavo e li sentivo verso le quattro mentre chiacchieravano e mangiavano insieme.
⠀
I primi giorni si prepara l’harira, i msemen e poche altre cose da congelare. Man mano che il mese avanza (e così anche il tramonto) può diventare faticoso. Avere alcune cose già pronte è un piccolo trucco per risparmiare un po’ di fatica e avere un pasto sempre completo, o quasi.
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👇🏻👇🏻👇🏻
Giro del mondo ✨ ⠀ Qualche giorno fa ho commen Giro del mondo ✨
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Qualche giorno fa ho commentato un post di @il_passeggero facendole i complimenti per una bellissima collana che aveva preso in Polonia. Lei mi ha risposto che quando sarebbe tornata me ne avrebbe presa una.
⠀
Così mi son ricordata che, fin da quando ero piccola, mia nonna è sempre stata una tipa tecnologica e ben prima di facebook bazzicava su siti e forum di cucito. Ha trovato tante amiche virtuali e capitava spesso che si spedissero dei regali a sorpresa.
⠀
I forum non vanno più di moda come prima, ma ormai abbiamo delle community anche qui su Instagram, così mi sono detta:”Perché no?”.
⠀
Facciamo un giro del mondo! ✨
⠀
Ovunque vi troviate, scegliete un piccolo pezzo di artigianato (o realizzatelo!), contemporaneo o tradizionale non ha importanza. Basta che sia qualcosa di fatto a mano e di locale o che rappresenti il vostro paese di origine.
⠀
Allegate un piccolo biglietto con un pensiero, magari descrivendo la località da cui proviene e perché visitarla. Raccontate le vostre sensazioni, i piatti da mangiare, i luoghi da vedere.
⠀
Che dite, lo facciamo questo giro del mondo? ♥️
⠀
Se vi piace l’idea, scrivetemi e vi segnerò in lista. Il 18 chiudiamo le iscrizioni e poi vi darò nominativo e indirizzo del destinatario per procedere. 🙂
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Vi aspetto in direct! 💌
Ecco l’ultima novità ✨ ⠀ Da oggi sono dispo Ecco l’ultima novità ✨
⠀
Da oggi sono disponibili i pannelli in stoffa, con stecca in legno e cordino in cotone.
⠀
Potete ordinarli con la stampa della vostra mappa personalizzata o con qualsiasi altro lavoro disponibile.
⠀
È un oggetto originale per arredare la casa, colorato e adatto a diversi tipi di arredamento. Le dimensioni sono 50x70.
⠀
Sono davvero felice del risultato, soprattutto perché è il genere di prodotto che riesce a combinare insieme le competenze della mia famiglia: il disegno, la stampa e il cucito. ♥️
⠀
Voi che ne pensate?
Per maggiori info potete contattarmi in direct ✨
Uno degli articoli che avete apprezzato di più ✨
⠀
Mentre lavoro alle novità, volevo ricordarvi che questa t-shirt è sempre disponibile. La trovate nel mio shop, link in bio 🛍
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P.s.: prima di finalizzare l’acquisto, condividete il post nelle storie (ricordate il tag!). Vi manderò un buono sconto, valido anche per le mappe personalizzate. ♥️
Terremoti in Romania 🇷🇴 ⠀ Per 23 anni non Terremoti in Romania 🇷🇴
⠀
Per 23 anni non avevo mai pensato all’eventualità di vivere un terremoto. A Cagliari è qualcosa che non rientra nelle nostre preoccupazioni ma, ora che vivo a Bucarest, la situazione è decisamente cambiata.
⠀
La Romania infatti è uno dei Paesi europei a maggiore rischio sismico. La zona più interessata è la Vrancea, a sud-est del paese, colpita nel 1977 da un terremoto che causò circa 1500 vittime.
A Bucarest si registrò una magnitudo di 7,4 MI e durò per 55 secondi.
⠀
Tantissime strutture rimasero danneggiate e una trentina di grandi palazzi andarono distrutti per sempre.
⠀
Ancora oggi molti luoghi portano i segni di quell’evento. Tra questi c’è il Mănăstirea Chiajna, già sopravvissuto parzialmente ai bombardamenti dei turchi e che proprio durante il terremoto vide la cupola crollare.
⠀
Per Ceaușescu fu un anno importante, infatti il terremoto costituì il pretesto perfetto per avviare i lavori del Centrul Civic e del suo Palatul.
⠀
C’è un aneddoto però, che non tutti sanno: persino lui si preoccupava di rendere Bucarest antisismica, così impose dei precisi standard nella costruzione dei palazzi.
⠀
Ovviamente era ancora più scrupoloso per ciò che lo riguardava.
Mentre procedevano i lavori del Palatul Parlamentului, divenne necessario controllare gli ascensori che scendevano fino al rifugio antiatomico. Già allora esisteva una torre di prova di 37 metri, ma ne fece costruire una di 37 metri più alta della torre Schneider.
⠀
Così nacque la IFMA Tower, vicino a Gara de Nord e uno degli edifici più sicuri della Romania in caso di terremoto, ormai parte dello skyline della città.
⠀
È stata la torre di collaudo per ascensori più alta in Europa, oltre che quella più inutile, visto che non fu mai utilizzata.
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Oggi, dopo 33 anni, non esiste più.
È stata demolita nell’ aprile 2020, durante il lockdown.
Luoghi insoliti a Bucarest ✨ ⠀ Una delle tante Luoghi insoliti a Bucarest ✨
⠀
Una delle tante cose che amo di Bucarest è la quantità elevatissima di luoghi insoliti, abbandonati, rasi al suolo o risorti.
⠀
Tra gli strumenti utili per destreggiarsi in questa miriade di edifici c’è la Lista Monumentelor Istorice. Si tratta di un elenco realizzato nel 2010, diviso in quattro gruppi principali: monumenti archeologici, architettonici, pubblici e funerari. A loro volta distinti in monumenti di valore nazionale o universale; oppure rappresentativi del patrimonio culturale locale.
⠀
Altrettanto importante è passeggiare senza meta. Infatti, mi capita spesso di trovare luoghi che attirano la mia attenzione e di cui non avevo mai sentito parlare!
⠀
Un posto che ha una storia sicuramente insolita è Lacul Morii, il lago più grande di Bucarest. Si trova tra il quartiere Crângași, Giulești e il villaggio di Roșu.
⠀
La costruzione (sia del lago che della diga Ciurel) durò poco più di un anno, dal 1985 al 1986. Era necessario procedere nel più breve tempo possibile, così Ceaușescu non risparmiò uomini e risorse per completare il progetto.
⠀
Vennero rase al suolo più di 400 case, due scuole, una chiesa (Sf. Nicolae - l’edificio più antico della zona, costruito nel 1564) e il cimitero.
⠀
Su quest’ultimo circolano leggende che vedono i pescatori protagonisti di eventi paranormali.
Il motivo? Pare che i corpi dovessero essere spostati al cimitero di Giulești Sârbi ma, nonostante l’impegno incessante di becchini e soldati, fu impossibile completare l’impresa entro la data stabilita.
⠀
I lavori cominciarono con le macchine che rimescolavano terra ed ossa, mentre qualcuno tentava di recuperare i propri cari. Quello che rimase venne coperto con una colata di cemento.
⠀
Il destino dei vivi non fu tanto migliore.
⠀
Nel giro di due mesi videro spazzato via l’intero quartiere, abbandonarono le proprie case e si trasferirono in anonimi appartamenti dei bloc limitrofi.
⠀
Non si scoprì mai il responsabile, ma nei giorni successivi alle demolizioni furono trovate due bare con la foto di Nicolae ed Elena Ceaușescu.
⠀
Nessuno poteva protestate, ma forse il messaggio era già forte e chiaro.
Tè alla menta 🌿 ⠀ Sono a Tangeri quando perc Tè alla menta 🌿
⠀
Sono a Tangeri quando percorro una salita interminabile che dal centro porta ad un caffè a strapiombo sul Mediterraneo. Ogni metro ci fermiamo a curiosare tra vetrine e carretti che espongono pane e dolci appena sfornati, alla ricerca del cibo perfetto per il panorama perfetto.
⠀
Alla fine ci avviciniamo ad una combriccola di signore, l’offerta è limitata ma penso “pochi ma buoni”. Prendiamo il nostro pacchetto e ce lo portiamo a spasso fino a destinazione.
⠀
Tangeri è misteriosa, ricca di segreti. Avrebbe così tanto da raccontare, eppure quel pomeriggio non siamo in vena di fare indagini.
⠀
Ogni volta che arrivo in terra marocchina ho il desiderio viscerale di fare quello che i suoi abitanti hanno reso quasi un’arte: vivere il caffè.
⠀
Se ci fate caso, è una caratteristica particolare quella di tenere le sedie rivolte verso l’esterno. Si mangia, si beve tè o caffè latte e si chiacchiera osservando i passanti. All’interno si assiste alle partite, qualcuno affitta le playstation ai bambini del quartiere, si gioca a parchís e si fuma.
⠀
Il caffè è un luogo del quotidiano, della socialità, una dimensione che un po’ avrei sempre voluto e che ho ritrovato qui.
⠀
Tornando a noi: arriviamo a questo caffè. Si chiama Cafè Hafa e ormai è piuttosto famoso, non manca mai nelle guide turistiche. Nonostante ciò, quello che amo di questa parte del Marocco è che non si lascia intaccare, ma solo osservare. Il Cafè Hafa infatti è rimasto in mano alla gente locale, i turisti ci sono, ma non soffre di quel processo di imbellettamento di molti locali di Marrakech. Mi chiedo perché dovrebbe, tra l’altro.
⠀
Quando arrivi comincia la ricerca di una sedia, poi ti accomodi e vedi solo il mare e il signore che fa avanti e indietro con decine di tè alla menta. Con quella vista, è l’unico con cui hai il piacere di comunicare. 🌿
Di tutte quelle volte in cui avrei potuto smettere Di tutte quelle volte in cui avrei potuto smettere di viaggiare da sola (e del perché non l’ho fatto) ✨
⠀
Ho pensato spesso, soprattutto durante i miei viaggi, che se fossi stata un uomo certe situazioni le avrei vissute diversamente...
⠀
L’ho pensato quella volta in cui mi sono persa nella periferia di Belgrado ed era già buio.
⠀
L’ho pensato quando ero a Baku per capodanno e avrei voluto passare la notte per strada. Un’idea che purtroppo abbandonai poco prima della mezzanotte.
⠀
L’ho pensato a Guča, un festival a cui volevo assistere da anni, ma da cui tornai prima del previsto perché certi sguardi pesavano come macigni.
⠀
L’ho pensato a Odessa, quando un ragazzo mi obbligò a passare la giornata con lui e le sue mille attenzioni non richieste.
⠀
L’ho pensato tutte le volte che per guadagnarmi un minimo di rispetto ho finto di essere sposata o fidanzata (e dopo mi son sentita pure uno schifo). Tutte quelle volte mi son dimenticata della domanda successiva:”Ti permette di viaggiare da sola?”
⠀
Vorrei continuare a viaggiare perché mi sembra una cosa normale, un’esigenza personale che non ha nulla a che fare con il genere.
⠀
Vorrei farlo senza pensare ai limiti che mi autoimpongo per il terrore che prima o poi qualcuno possa farmi del male.
⠀
Ad ogni latitudine vorrei incontrare uomini che non siano perfetti, ma che si prendano la briga di mettersi in discussione.
⠀
Non voglio fare una crociata a tutti loro, soprattutto perché son numerosi quelli che mi hanno raccontato storie straordinarie, quelli con cui ho condiviso un pezzo di strada spalla a spalla o con cui ho dormito e bevuto, senza mai usare queste situazioni a proprio favore.
⠀
Vorrei avervi alleati, fratelli, amici.
⠀
Certe persone dicono che una donna che viaggia da sola “se la vada a cercare”.
Molte donne invece mi guardano con ammirazione, come se fosse qualcosa di straordinario e sperano che magari, un giorno, anche loro riusciranno (o forse non ce la faranno mai).
⠀
👇🏻 continua nei commenti
5 consigli per scegliere la tua prossima esperienz 5 consigli per scegliere la tua prossima esperienza di volontariato ✨
⠀
Questi sono solo 5 dei consigli che avrei voluto ricevere anni fa, quando ho cominciato ad informarmi su questo mondo.
⠀
È così vasto che muoversi tra progetti, enti e iniziative può ridursi ad un’esperienza fallimentare. Non sappiamo mai davvero se quello che andremo a fare sarà effettivamente utile o un’idea sbiadita dei nostri migliori propositi.
⠀
Possiamo farci largo raccogliendo informazioni, facendo mille domande, ma soprattutto chiedendoci perché lo facciamo.
⠀
La motivazione potrebbe portarci a capire che è importante investirci del tempo, non può essere un’attività da fare durante le vacanze. A questo proposito, consiglio la visione di un documentario: “The voluntourist”. Riflette sugli effetti degli interventi a breve termine e del loro impatto sulle comunità locali.
⠀
Quando coinvolgiamo altre persone dobbiamo metterci in discussione e chiederci quanto sia etico quello che facciamo. Personalmente non ho risposte definitive, ma ci lavoro ogni giorno, man mano che vado avanti.
⠀
Voi perché lo vorreste fare o perché lo fate? ✨
⠀
È sempre il momento giusto per imparare qualcosa È sempre il momento giusto per imparare qualcosa di nuovo ✨
⠀
Ogni giorno mi sveglio con l'intenzione di fare, leggere ed imparare sempre qualcosa di nuovo. Non dev'essere una tortura, ma un piacere che rende migliori e più felici. Basta trovare i temi che ci appassionano, seguire i nostri tempi e trovare i metodi per noi più accattivanti.
⠀
Un lavoro dovrebbe spingerci a fare altrettanto. Sento che raccontare, attraverso immagini, testi e oggetti (qualsiasi sia la tecnica) non mi stancherà mai. Voglio credere in questo progetto e sto investendo tutto il tempo possibile per farlo crescere.
⠀
Qualche giorno fa ho comprato dei nuovi corsi di calligrafia, travel sketching e illustrazione per ricettari. Mi hanno appassionata tantissimo ed ho ritrovato il piacere di seguire delle lezioni. Formarsi da soli non è sempre la strada migliore. I professionisti ci possono consigliare e dare delle dritte inedite che sa solo chi ha esperienza.
⠀
Certi giorni sento di star facendo un buco nell'acqua, di non essere mai abbastanza brava o interessante, eppure non riesco proprio a fare a meno di continuare su questa strada e provare mille nuove tecniche e idee, con la speranza di produrre ogni giorno un lavoro migliore del precedente.
⠀
Spero che anche il corso di lettering stia dando i primi risultati, voi che dite?
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Questa è una mappa personalizzata che ho disegnato per @rossanaborroni in occasione di S. Valentino.
⠀
Se ti piace l'idea, contattami!
Ti darò tutte le info per realizzare la tua mappa. ✨
Gaia Putzolu
Gaia Putzolu

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  • Dicembre 14, 2019

Casa Poporului, quello che resta della Romania socialista

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Oggi comincia il Ramadan anche in Marocco, quindi Oggi comincia il Ramadan anche in Marocco, quindi rinnovo i miei auguri: Ramadan Mubarak a tuttə! ✨
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Quest’anno non sarà lo stesso. Il coprifuoco è stato anticipato alle 18 per evitare gli incontri per l’iftar. Nessun festeggiamento, nessun Eid.
⠀
Ricordo che era Ramadan proprio la prima volta che atterrai in Marocco. Era tarda sera a Marrakech, c’era un bel tepore ed ero emozionata all’idea di tuffarmi in una realtà completamente nuova.
⠀
Mi colpirono subito le decine di persone che affollavano le strade: ogni aiuola o panchina erano il luogo perfetto per aspettare l’alba con gli amici e la famiglia, giocare insieme e chiacchierare. Mi manca la gente e mi manca il senso di comunità così forte, un sentimento che solo i marocchini mi hanno fatto provare.
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Senz’altro vivere il Ramadan in un paese a maggioranza musulmana è tutta un’altra cosa, ma devo dire che i momenti più belli gli ho trascorsi proprio nella mia città. Fino a qualche anno fa non avevo che un’immagine sbiadita di questa ricorrenza. Non conoscevo il significato e non capivo perché fosse necessario digiunare. Questo, fino a quando qualcuno non ha avuto il piacere di raccontarmi i suoi motivi, le tradizioni e la cucina.
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Il Ramadan è un momento da dedicare a se stessi e agli altri, per tenersi lontani dai pettegolezzi, dalle dipendenze di ogni tipo e per dedicarci al nostro legame con dio.
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Dei miei Ramadan a Cagliari ricordo una casa che ormai era diventata anche la mia. La luce del tramonto invadeva la cucina, l’aria era già estiva e si cucinava in fretta e furia pur non potendo assaggiare nulla (e nonostante questo era tutto delizioso). Dopo il lavoro correvo spesso dai ragazzi per l’iftar, si mangiava, si pregava e si andava avanti tutta la notte. Di solito crollavo e li sentivo verso le quattro mentre chiacchieravano e mangiavano insieme.
⠀
I primi giorni si prepara l’harira, i msemen e poche altre cose da congelare. Man mano che il mese avanza (e così anche il tramonto) può diventare faticoso. Avere alcune cose già pronte è un piccolo trucco per risparmiare un po’ di fatica e avere un pasto sempre completo, o quasi.
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👇🏻👇🏻👇🏻
Giro del mondo ✨ ⠀ Qualche giorno fa ho commen Giro del mondo ✨
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Qualche giorno fa ho commentato un post di @il_passeggero facendole i complimenti per una bellissima collana che aveva preso in Polonia. Lei mi ha risposto che quando sarebbe tornata me ne avrebbe presa una.
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Così mi son ricordata che, fin da quando ero piccola, mia nonna è sempre stata una tipa tecnologica e ben prima di facebook bazzicava su siti e forum di cucito. Ha trovato tante amiche virtuali e capitava spesso che si spedissero dei regali a sorpresa.
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I forum non vanno più di moda come prima, ma ormai abbiamo delle community anche qui su Instagram, così mi sono detta:”Perché no?”.
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Facciamo un giro del mondo! ✨
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Ovunque vi troviate, scegliete un piccolo pezzo di artigianato (o realizzatelo!), contemporaneo o tradizionale non ha importanza. Basta che sia qualcosa di fatto a mano e di locale o che rappresenti il vostro paese di origine.
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Allegate un piccolo biglietto con un pensiero, magari descrivendo la località da cui proviene e perché visitarla. Raccontate le vostre sensazioni, i piatti da mangiare, i luoghi da vedere.
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Che dite, lo facciamo questo giro del mondo? ♥️
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Se vi piace l’idea, scrivetemi e vi segnerò in lista. Il 18 chiudiamo le iscrizioni e poi vi darò nominativo e indirizzo del destinatario per procedere. :)
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Da oggi sono disponibili i pannelli in stoffa, con stecca in legno e cordino in cotone.
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Potete ordinarli con la stampa della vostra mappa personalizzata o con qualsiasi altro lavoro disponibile.
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È un oggetto originale per arredare la casa, colorato e adatto a diversi tipi di arredamento. Le dimensioni sono 50x70.
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Sono davvero felice del risultato, soprattutto perché è il genere di prodotto che riesce a combinare insieme le competenze della mia famiglia: il disegno, la stampa e il cucito. ♥️
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Voi che ne pensate?
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Mentre lavoro alle novità, volevo ricordarvi che questa t-shirt è sempre disponibile. La trovate nel mio shop, link in bio 🛍
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P.s.: prima di finalizzare l’acquisto, condividete il post nelle storie (ricordate il tag!). Vi manderò un buono sconto, valido anche per le mappe personalizzate. ♥️
Terremoti in Romania 🇷🇴 ⠀ Per 23 anni non Terremoti in Romania 🇷🇴
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Per 23 anni non avevo mai pensato all’eventualità di vivere un terremoto. A Cagliari è qualcosa che non rientra nelle nostre preoccupazioni ma, ora che vivo a Bucarest, la situazione è decisamente cambiata.
⠀
La Romania infatti è uno dei Paesi europei a maggiore rischio sismico. La zona più interessata è la Vrancea, a sud-est del paese, colpita nel 1977 da un terremoto che causò circa 1500 vittime.
A Bucarest si registrò una magnitudo di 7,4 MI e durò per 55 secondi.
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Tantissime strutture rimasero danneggiate e una trentina di grandi palazzi andarono distrutti per sempre.
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Ancora oggi molti luoghi portano i segni di quell’evento. Tra questi c’è il Mănăstirea Chiajna, già sopravvissuto parzialmente ai bombardamenti dei turchi e che proprio durante il terremoto vide la cupola crollare.
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Per Ceaușescu fu un anno importante, infatti il terremoto costituì il pretesto perfetto per avviare i lavori del Centrul Civic e del suo Palatul.
⠀
C’è un aneddoto però, che non tutti sanno: persino lui si preoccupava di rendere Bucarest antisismica, così impose dei precisi standard nella costruzione dei palazzi.
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Ovviamente era ancora più scrupoloso per ciò che lo riguardava.
Mentre procedevano i lavori del Palatul Parlamentului, divenne necessario controllare gli ascensori che scendevano fino al rifugio antiatomico. Già allora esisteva una torre di prova di 37 metri, ma ne fece costruire una di 37 metri più alta della torre Schneider.
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Così nacque la IFMA Tower, vicino a Gara de Nord e uno degli edifici più sicuri della Romania in caso di terremoto, ormai parte dello skyline della città.
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È stata la torre di collaudo per ascensori più alta in Europa, oltre che quella più inutile, visto che non fu mai utilizzata.
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Oggi, dopo 33 anni, non esiste più.
È stata demolita nell’ aprile 2020, durante il lockdown.
Luoghi insoliti a Bucarest ✨ ⠀ Una delle tante Luoghi insoliti a Bucarest ✨
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Una delle tante cose che amo di Bucarest è la quantità elevatissima di luoghi insoliti, abbandonati, rasi al suolo o risorti.
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Tra gli strumenti utili per destreggiarsi in questa miriade di edifici c’è la Lista Monumentelor Istorice. Si tratta di un elenco realizzato nel 2010, diviso in quattro gruppi principali: monumenti archeologici, architettonici, pubblici e funerari. A loro volta distinti in monumenti di valore nazionale o universale; oppure rappresentativi del patrimonio culturale locale.
⠀
Altrettanto importante è passeggiare senza meta. Infatti, mi capita spesso di trovare luoghi che attirano la mia attenzione e di cui non avevo mai sentito parlare!
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Un posto che ha una storia sicuramente insolita è Lacul Morii, il lago più grande di Bucarest. Si trova tra il quartiere Crângași, Giulești e il villaggio di Roșu.
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La costruzione (sia del lago che della diga Ciurel) durò poco più di un anno, dal 1985 al 1986. Era necessario procedere nel più breve tempo possibile, così Ceaușescu non risparmiò uomini e risorse per completare il progetto.
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Vennero rase al suolo più di 400 case, due scuole, una chiesa (Sf. Nicolae - l’edificio più antico della zona, costruito nel 1564) e il cimitero.
⠀
Su quest’ultimo circolano leggende che vedono i pescatori protagonisti di eventi paranormali.
Il motivo? Pare che i corpi dovessero essere spostati al cimitero di Giulești Sârbi ma, nonostante l’impegno incessante di becchini e soldati, fu impossibile completare l’impresa entro la data stabilita.
⠀
I lavori cominciarono con le macchine che rimescolavano terra ed ossa, mentre qualcuno tentava di recuperare i propri cari. Quello che rimase venne coperto con una colata di cemento.
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Il destino dei vivi non fu tanto migliore.
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Nel giro di due mesi videro spazzato via l’intero quartiere, abbandonarono le proprie case e si trasferirono in anonimi appartamenti dei bloc limitrofi.
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Non si scoprì mai il responsabile, ma nei giorni successivi alle demolizioni furono trovate due bare con la foto di Nicolae ed Elena Ceaușescu.
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Nessuno poteva protestate, ma forse il messaggio era già forte e chiaro.
Tè alla menta 🌿 ⠀ Sono a Tangeri quando perc Tè alla menta 🌿
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Sono a Tangeri quando percorro una salita interminabile che dal centro porta ad un caffè a strapiombo sul Mediterraneo. Ogni metro ci fermiamo a curiosare tra vetrine e carretti che espongono pane e dolci appena sfornati, alla ricerca del cibo perfetto per il panorama perfetto.
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Alla fine ci avviciniamo ad una combriccola di signore, l’offerta è limitata ma penso “pochi ma buoni”. Prendiamo il nostro pacchetto e ce lo portiamo a spasso fino a destinazione.
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Tangeri è misteriosa, ricca di segreti. Avrebbe così tanto da raccontare, eppure quel pomeriggio non siamo in vena di fare indagini.
⠀
Ogni volta che arrivo in terra marocchina ho il desiderio viscerale di fare quello che i suoi abitanti hanno reso quasi un’arte: vivere il caffè.
⠀
Se ci fate caso, è una caratteristica particolare quella di tenere le sedie rivolte verso l’esterno. Si mangia, si beve tè o caffè latte e si chiacchiera osservando i passanti. All’interno si assiste alle partite, qualcuno affitta le playstation ai bambini del quartiere, si gioca a parchís e si fuma.
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Il caffè è un luogo del quotidiano, della socialità, una dimensione che un po’ avrei sempre voluto e che ho ritrovato qui.
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Tornando a noi: arriviamo a questo caffè. Si chiama Cafè Hafa e ormai è piuttosto famoso, non manca mai nelle guide turistiche. Nonostante ciò, quello che amo di questa parte del Marocco è che non si lascia intaccare, ma solo osservare. Il Cafè Hafa infatti è rimasto in mano alla gente locale, i turisti ci sono, ma non soffre di quel processo di imbellettamento di molti locali di Marrakech. Mi chiedo perché dovrebbe, tra l’altro.
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Quando arrivi comincia la ricerca di una sedia, poi ti accomodi e vedi solo il mare e il signore che fa avanti e indietro con decine di tè alla menta. Con quella vista, è l’unico con cui hai il piacere di comunicare. 🌿
Di tutte quelle volte in cui avrei potuto smettere Di tutte quelle volte in cui avrei potuto smettere di viaggiare da sola (e del perché non l’ho fatto) ✨
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Ho pensato spesso, soprattutto durante i miei viaggi, che se fossi stata un uomo certe situazioni le avrei vissute diversamente...
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L’ho pensato quella volta in cui mi sono persa nella periferia di Belgrado ed era già buio.
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L’ho pensato quando ero a Baku per capodanno e avrei voluto passare la notte per strada. Un’idea che purtroppo abbandonai poco prima della mezzanotte.
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L’ho pensato a Guča, un festival a cui volevo assistere da anni, ma da cui tornai prima del previsto perché certi sguardi pesavano come macigni.
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L’ho pensato a Odessa, quando un ragazzo mi obbligò a passare la giornata con lui e le sue mille attenzioni non richieste.
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L’ho pensato tutte le volte che per guadagnarmi un minimo di rispetto ho finto di essere sposata o fidanzata (e dopo mi son sentita pure uno schifo). Tutte quelle volte mi son dimenticata della domanda successiva:”Ti permette di viaggiare da sola?”
⠀
Vorrei continuare a viaggiare perché mi sembra una cosa normale, un’esigenza personale che non ha nulla a che fare con il genere.
⠀
Vorrei farlo senza pensare ai limiti che mi autoimpongo per il terrore che prima o poi qualcuno possa farmi del male.
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Ad ogni latitudine vorrei incontrare uomini che non siano perfetti, ma che si prendano la briga di mettersi in discussione.
⠀
Non voglio fare una crociata a tutti loro, soprattutto perché son numerosi quelli che mi hanno raccontato storie straordinarie, quelli con cui ho condiviso un pezzo di strada spalla a spalla o con cui ho dormito e bevuto, senza mai usare queste situazioni a proprio favore.
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Vorrei avervi alleati, fratelli, amici.
⠀
Certe persone dicono che una donna che viaggia da sola “se la vada a cercare”.
Molte donne invece mi guardano con ammirazione, come se fosse qualcosa di straordinario e sperano che magari, un giorno, anche loro riusciranno (o forse non ce la faranno mai).
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Questi sono solo 5 dei consigli che avrei voluto ricevere anni fa, quando ho cominciato ad informarmi su questo mondo.
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È così vasto che muoversi tra progetti, enti e iniziative può ridursi ad un’esperienza fallimentare. Non sappiamo mai davvero se quello che andremo a fare sarà effettivamente utile o un’idea sbiadita dei nostri migliori propositi.
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Possiamo farci largo raccogliendo informazioni, facendo mille domande, ma soprattutto chiedendoci perché lo facciamo.
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La motivazione potrebbe portarci a capire che è importante investirci del tempo, non può essere un’attività da fare durante le vacanze. A questo proposito, consiglio la visione di un documentario: “The voluntourist”. Riflette sugli effetti degli interventi a breve termine e del loro impatto sulle comunità locali.
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Quando coinvolgiamo altre persone dobbiamo metterci in discussione e chiederci quanto sia etico quello che facciamo. Personalmente non ho risposte definitive, ma ci lavoro ogni giorno, man mano che vado avanti.
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Voi perché lo vorreste fare o perché lo fate? ✨
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È sempre il momento giusto per imparare qualcosa È sempre il momento giusto per imparare qualcosa di nuovo ✨
⠀
Ogni giorno mi sveglio con l'intenzione di fare, leggere ed imparare sempre qualcosa di nuovo. Non dev'essere una tortura, ma un piacere che rende migliori e più felici. Basta trovare i temi che ci appassionano, seguire i nostri tempi e trovare i metodi per noi più accattivanti.
⠀
Un lavoro dovrebbe spingerci a fare altrettanto. Sento che raccontare, attraverso immagini, testi e oggetti (qualsiasi sia la tecnica) non mi stancherà mai. Voglio credere in questo progetto e sto investendo tutto il tempo possibile per farlo crescere.
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Qualche giorno fa ho comprato dei nuovi corsi di calligrafia, travel sketching e illustrazione per ricettari. Mi hanno appassionata tantissimo ed ho ritrovato il piacere di seguire delle lezioni. Formarsi da soli non è sempre la strada migliore. I professionisti ci possono consigliare e dare delle dritte inedite che sa solo chi ha esperienza.
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Certi giorni sento di star facendo un buco nell'acqua, di non essere mai abbastanza brava o interessante, eppure non riesco proprio a fare a meno di continuare su questa strada e provare mille nuove tecniche e idee, con la speranza di produrre ogni giorno un lavoro migliore del precedente.
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Spero che anche il corso di lettering stia dando i primi risultati, voi che dite?
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Questa è una mappa personalizzata che ho disegnato per @rossanaborroni in occasione di S. Valentino.
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Se ti piace l'idea, contattami!
Ti darò tutte le info per realizzare la tua mappa. ✨

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